La Safetycracy è un paradigma del potere giustificato dall'emergenza sanitaria: la priorità assoluta è la tutela della vita biologica e si serve in via strumentale della scienza e delle tecnologie di controllo. Nella vicenda Covid-19, è attuato in due politiche: la safetycracy in senso stretto (2020) e il regime terapeutico (2021-22). La prima interviene quando il potere dichiara di non disporre della soluzione per risolvere l'emergenza sanitaria e prevede la sospensione di tutte le soggettività, tranne quelle di chi opera nell'emergenza. La seconda, quando le autorità dichiarano di disporre di tale soluzione, trattamento terapeutico o profilattico, fortemente consigliato con strumenti comunicativi e persuasivi e talora normativamente imposto; la sospensione della soggettività è limitata alle sole persone che non intendono conformarsi alle pretese del potere. Le due politiche sono il filo conduttore dei capitoli del volume.