Nessuno prima di lui era mai riuscito a infiltrarsi nella polizia senza farsi scoprire. Quando decide di provarci, Valentin Gendrot ha già alle spalle sei infiltrazioni, ma questa si preannuncia come la più ambiziosa e difficile di tutte. Frequenta la Scuola nazionale di polizia di Saint-Malo e, dopo poco più di un anno, ottiene la destinazione desiderata: il commissariato del Diciannovesimo arrondissement, uno dei più sensibili di Parigi. Qui passa sei mesi a fare il piantone all'ingresso, a sorvegliare le celle, o di pattuglia per le strade della città. Diventa testimone e, suo malgrado, anche protagonista: confessa di sentire lo sbirro che si infiltra in lui, la situazione che gli sta sfuggendo di mano. La sua testimonianza diretta, raccolta in questo libro, descrive una quotidianità in cui alla frustrazione per le condizioni di lavoro e l'indifferenza delle gerarchie (e al più alto tasso di suicidi tra tutte le professioni in Francia) si accompagna un triste teatro giornaliero di abusi, insulti, minacce, machismo, e soprattutto un diffuso razzismo che sfocia spesso in violenza e pestaggi. Alla sua uscita, Sbirro ha provocato un acceso dibattito sui giornali e le televisioni, a cui è seguita anche un'inchiesta giudiziaria per fare luce sui fatti raccontati nel libro. Il tema della violenza della polizia, da cui la Francia era stata già scossa ai tempi delle manifestazioni dei gilet gialli, è nuovamente divampato ed è tuttora oggetto di discussione sui media.