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Sei lezioni su Gramsci di Mario Spinella, un intellettuale molto presente nella vita culturale italiana e milanese del secondo novecento, è un lavoro che colloca il pensiero di Antonio Gramsci nel quadro della storia, non solo del marxismo, ma della cultura italiana cogliendone l'originalità riconosciuta e anticipatrice della sua idea di società democratica e socialista. Gramsci, arrestato all'inizio del 1926, scrisse i noti Quaderni vincolato alla disciplina carceraria e Spinella fu uno dei primi a poterli studiare. Per questo la lettura delle Sei lezioni ha tutto il sapore della scoperta autentica di testi gramsciani non ancora interamente adattati e pubblicati in edizione critica. Con questo libro abbiamo voluto riprendere il tema di un pensiero teorico profondo, dove il nesso tra cultura e politica è necessità di emancipazione, consapevoli di un'atmosfera sociale e culturale profondamente mutata, ma irrisolta dal punto di vista politico, che rende attuale il metodo critico gramsciano. Al tempo stesso le Sei lezioni sono l'occasione di un primo approccio alla conoscenza di Antonio Gramsci ancora oggi amato e studiato in tutto il mondo, forse ancor più che in Italia.
Questi i sei temi delle lezioni gramsciane di Mario Spinella

  1. Il pensiero di Gramsci nel quadro della storia del marxismo
  2. Marx e la filosofia nell'analisi di Gramsci
  3. La scienza della politica nel pensiero di Gramsci
    come fondazione di una volontà collettiva
  4. La concezione gramsciana degli intellettuali, la centralità del rapporto cultura e politica e libertà della cultura.
  5. L'analisi di classe nella storia d'Italia, la critica del risorgimento e l'origine della questione meridionale
  6. Il pensiero di Gramsci nella cultura italiana e internazionale.

Mario Spinella (Varese 1918-Milano 1994) vive a Messina fino all'età di diciotto anni quando viene ammesso alla Scuola Normale di Pisa, Facoltà di Lettere. Si laurea e diviene lettore di Italiano presso l'Università di Heidelberg dal 1940 al 1941. Chiamato alle armi nel 1942 viene espulso dal corso allievi ufficiali per antifascismo, e poi si è unito alla Resistenza. Teorico del marxismo e delle sue origini filosofiche, studioso di Gramsci di cui è stato uno dei primi ad accedere ai manoscritti originali. Si è dedicato anche a problematiche psicoanalitiche, freudiane e lacaniane. Autore di indagini e interventi sulla letteratura contemporanea e di romanzi Sorella H, libera nos (1968), Conspiratio oppositorum (1971), Le donne non la danno (1982), Lettera da Kupjansk (1987, premio Viareggio). Notevoli le sue Memorie della resistenza, Einaudi (1974), Gli intellettuali nella storia dell'Italia unita, Teti Editore (1987).

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