Le mutilazioni genitali femminili sono pratiche tradizionali oggi presenti anche nei paesi interessati dai fenomeni migratori. Si stima che siano oltre 130 milioni le bambine e le donne coinvolte in tale fenomeno che debbono affrontare rischi gravi e irreversibili per la loro salute, oltre a pesanti conseguenze sociali e psicologiche. Troppo spesso falsi allarmi sociali, il sensazionalismo dei mass media e pregiudizi hanno fornito un'immagine distorta della diffusione delle mutilazioni creando un muro interpretativo tra gli operatori sanitari, i mediatori e la popolazione oggetto di tale pratica. Il volume riporta i risultati di una ricerca, realizzata con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulle percezioni e i significati attribuiti alle mutilazioni genitali femminili da parte degli operatori sanitari e dei mediatori transculturali. La partecipazione, consapevole e professionale, degli operatori, insieme a nuove strategie di intervento a carattere multidisciplinare, saranno i fattori sui quali si giocherà nel prossimo futuro la possibilità di una migliore interpretazione e offerta di servizi ai bisogni di salute dei nuovi cittadini.