Gli studi post e de-coloniali in Italia non possono prescindere dalla rilettura di ciò che va sotto il nome di "studi anglo-italiani". Fin qui ci siamo poco preoccupati di interrogare, alla luce della "colonialità del potere", i rapporti fra la nazione moderna par excellence e la nazione europea che è arrivata a quella condizione en retard. In pochi ci siamo chiesti se questi rapporti non siano stati vissuti e rappresentati secondo una relazione asimmetrica di potere. Questo libro prova a farlo indagando la formazione del meridionismo, indagine che getta luce sulla storia passata e, di conseguenza, sull'origine dell'attuale scontro fra un nord Europa "virtuoso" e un Mediterraneo "colpevole". Si parte dal secolo dei lumi per arrivare toccando via via temi come il tarantismo, il Grand Tour, il Risorgimento, il pittoresco al momento in cui l'Italia, "ispirata" dalla Terra d'Albione, raggiunge la modernità costruendo il suo stato-nazione borghese, mentre gli inglesi sono ancora lontani dal revocare in dubbio la propria master narrative imperiale.