Oggetti, sapori, riti, miti e personaggi dell'Italia degli anni Trenta. Marco Innocenti racconta in queste pagine l'album dei ricordi di una generazione, intrecciando la memoria della Storia con quella della vita quotidiana di milioni di italiani. È un salto nel passato per rivivere atmosfere che i più hanno conosciuto solo dai racconti dei nonni. L'Italia dei Balilla, di Meazza e di Pirandello, delle sartine, dei ricchi che mangiano la carne e dei poveri che si nutrono di polenta, dei bambini che giocano al Corsaro Nero, ma sognano di fare il ferroviere. Un'Italia ancora contadina, con sogni ingenui su cui vigila il fascismo: il saluto è fascista, il partito è fascista, lo stile è fascista, la befana è fascista, il sindacato è fascista. Tutto è fascista. E sul fascismo si proietta l'ombra lunga del Duce, l'uomo che molto ha creato e che tutto distruggerà.
Ho letto il libro con molto interesse, anche perchè quegli anni li ho ''parzialmente'' vissuti, essendo nato nel 1933. Ma, malgrado la guerra (e, soprattutto il doloroso dopoguerra) che ho ''vissuto'' da bambino (ma che ricordo) non so perchè ho pensato sempre a quegli anni come anni spensierati e felici (ma forse mio padre non sarebbe stato d'accordo!). Le imprese di Bartali, Meazza (che poi ''tradì'' l'Ambrosiana!), le canzoni di Carlo Buti, Ernesto Bonino, Rabagliati, le vittorie della Juve (5 scudetti di fila!) e dell'Ambrosiana. Eravamo tutti balilla, ma, per la precisione, la foto di pagina 53 ritrae ''I FIGLI DELLA LUPA'' (i Balilla avevano la camiacia nera e il fazzoletto azzurro annodato al collo). Io non ci sono arrivato per poco; la mia ''carriera'' si è fermata a ''FIGLIO DELLA LUPA'', come nella foto! Ho apprezzato molto il libro (che non si può considerare un romanzo ma un vero e proprio racconto di quegli anni) e lo sto suggerendo ai miei coetanei! Grazie per avermeli fatti rivivere, gli anni trenta! Un saluto cordiale e auguri di vivo successo!
Anonimo - 03/12/2006 20:15