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Sotto il segno dell'ignoranza

Paolo Iacci
pubblicato da Egea

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L'ascolto incondizionatamente concesso senza applicare troppo spirito critico e le responsabilità troppo spesso attribuite a persone impreparate rappresentano la nuova questione morale in cui oggi si dibatte l'Italia. La competenza pare aver abdicato a favore dell'ignoranza che, anche grazie agli strumenti di comunicazione messi a disposizione dalla rete, si è conquistata un'inedita capacità di «farsi sentire». Approfittando della volontà di cambiamento che spira nel Paese, questa tendenza è riuscita a farsi largo tra la classe dirigente e nel confronto pubblico: in politica così come nei media l'astio verso i tecnici e gli esperti, ormai culturalmente dominante, impedisce spesso l'espressione libera e pacata del pensiero meritocratico. Una volta l'ignoranza era causa di vergogna, mentre ora viene ostentata come motivo di vanto, sinonimo di schiettezza, onestà e vicinanza ai problemi della gente, e chi difende il merito e crede che la competenza sia un elemento fondamentale per coprire posizioni di vertice è messo sotto attacco. L'emergenza Covid-19 ha rappresentato forse, almeno in parte, un'eccezione. Ma non illudiamoci: si è trattato solo di un rinsavimento momentaneo. Il volume analizza le cause di questa situazione, dal degrado della scuola alle dinamiche familiari che abbassano progressivamente le aspettative nei confronti dei giovani, e ne descrive gli effetti, dall'impoverimento intellettuale della classe dirigente al diffondersi di una cultura antiscientifica, fino alla perdita di competitività dell'intero nostro sistema produttivo. Salvarsi è tuttavia possibile, a condizione di saper cogliere quei segnali importanti che il libro ci aiuta a scovare e dai quali ripartire. Con un'intervista a Umberto Galimberti.

Dettagli down

Generi Politica e Società » Attualità italiana » Problemi e Processi sociali » Problemi sociali » Politica e Istituzioni » Strutture e processi politici

Editore Egea

Collana Cultura e società

Formato Brossura

Pubblicato 28/01/2021

Pagine 183

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788823838079

1 recensioni dei lettori  media voto 5  su  5
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Sotto il segno dell'ignoranza angelaariola

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voto 5 su 5 Immergersi nella lettura di questultimo scritto di Paolo Iacci è come un lento destarsi da un sonno profondo di inconsapevolezza. Duro appare il risveglio pagina dopo pagina. La complessità del Paese in cui ci troviamo è tale che esigerebbe una classe politica ed interlocutori, ai diversi livelli delle istituzioni, che abbiano un elevato grado di competenza per poterla gestire. Ed invece vige la dittatura dellignoranza. Lautore dunque ci conduce attraverso un viaggio di presa di coscienza e consapevolezza di ciò e svela le motivazioni che hanno condotto la nostra società verso un disamore per la competenza. A partire da una classe dirigente incompetente e non allaltezza, che si è abbandonata a comportamenti antiscientifici, fino a coinvolgere istituzioni come la famiglia, nella quale i genitori, che dovrebbero fungere da testimoni di come si possa stare in questo mondo con desiderio e responsabilità, non riescono a trasmettere ai propri figli la loro stessa voglia di cambiare il mondo e come la scuola che versa in uno stato di degrado e nella quale si respira un elevato livello di impreparazione, tanto che dovrebbe spingere chi di dovere a rinnovare lintero sistema scolastico, ormai inadeguato, per evitare che il nostro Paese arretri nella classifica dellinnovazione, della produzione e del benessere. Linadeguatezza delle istituzioni e lassenza di guide di spessore hanno permesso dunque il diffondersi dellignoranza, che ha trovato poi ulteriore cassa di risonanza nella rete. Il web e i social network sono diventati le maggiori fonti di conoscenza, a tal punto che anche chi non è esperto si arroga il diritto di ritenersi tale solo per aver navigato wikipedia o sfogliato qualche post. Chi ha più notorietà ma non le competenze ha ormai più possibilità di influenzare lopinione pubblica rispetto a chi è esperto in materia: e quando la materia di cui si discute riguarda lambito medico i tanti incompetenti rischiano addirittura di far danno. Sarebbe necessario, suggerisce lautore, ridestare il desiderio e ritornare a `guardare il cielo stellato, ad ambire ad un miglioramento costante e ritrovare il senso del proprio agire e non lasciarsi andare allignoranza diffusa e agli stimoli dinettitudine. Bisognerebbe puntare sul capitale umano e sulle competenze come driver per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, volgere lo sguardo soprattutto verso gli individui in evidente svantaggio sociale, culturale e lavorativo (NEET e analfabeti funzionali), lavorare sullo sviluppo di politiche mirate ed efficaci, nonchè ripensare al lavoro come luogo delezione in cui le competenze si formano, si mantengono e si sviluppano esercitandole. Il tema della competenza tutavia è sempre più un problema che non può essere affrontato da un solo soggetto istituzionale. "Occorre il concorso di tutti: le imprese, il mondo del lavoro, le istituzioni pubbliche, la famiglia, i singoli soggetti adulti". Alla luce di ciò, questi soggetti sono tutti potenziali pubblici e lettori di questo libro, nel quale potrebbero vedere contestualizzato il proprio ambito di responsabilità allinterno di una visione più ampia dinsieme e potrebbero percorrere da protagonisti, guidati dallautore, la strada verso una piena consapevolezza dei problemi del Paese di propria competenza ed immaginare possibili soluzioni. Del resto senza consapevolezza non ci può essere alcun percorso terapeutico.

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