Nell'agosto del 1918, mentre la guerra civile devasta la Russia, in una dacia di Borvicha na Moskvareke, nella campagna del Podmoskov'e, Aleksandr Cajanov economista di fama, teorizzatore della cooperazione agricola, studioso d'arte, conclamato topografo della vecchia Mosca, raffinato collezionista, incisore nonché futura vittima della repressione staliniana conclude la prima delle sue cinque novelle «fantastiche», appunto questa "Storia di un manichino di parrucchiere", ovvero L'ultimo amore dell'architetto moscovita M. Ne risulta un racconto di intenso fascino, che si consegna a noi come l'estremo e gustoso frutto di una delle stagioni più feconde della letteratura europea.