Mondadori Store

Trova Mondadori Store

Benvenuto
Accedi o registrati

lista preferiti

Per utilizzare la funzione prodotti desiderati devi accedere o registrarti

Vai al carrello
 prodotti nel carrello

Totale  articoli

0,00 € IVA Inclusa

Studi di fenomenologia 1930-1939 - Eugen Fink
Studi di fenomenologia 1930-1939 - Eugen Fink

Studi di fenomenologia 1930-1939

Eugen Fink
pubblicato da Lithos

Prezzo online:
24,70
26,00
-5 %
26,00
Disponibile in 2-3 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
49 punti carta PAYBACK
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente

Dettagli down

Generi Psicologia e Filosofia » Filosofia occidentale e Storia della filosofia » Fenomenologia ed esistenzialismo

Editore Lithos

Collana Filosofia

Formato Libro

Pubblicato 21/07/2010

Pagine 318

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788889604854

Curatore N. Zippel

1 recensioni dei lettori  media voto 0  su  5
Scrivi una recensione
5 star
0
4 star
0
3 star
0
2 star
0
1 star
0
Studi di fenomenologia 1930-1939

-

voto 0 su 5 Complimenti al Prof. Nicola Zippel (Università di Roma,già brillante traduttore dell'husserliana "Introduzione all'etica"per i tipi di Laterza) per la traduzione dei saggi finkiani sulla fenomenologia degli anni Trenta - Eugen Fink, "Studi di fenomenologia 1930-1939" traduzione di N.Zippel,Lithos,2010, ISBN 978888960485. In questo modo,viene resa più chiara al lettore italiano digiuno di tedesco (ma già la lettura della Sesta Meditazione è di una straordinaria evidenza-per tutti,si veda il poderoso e ponderoso saggio di van Kerckhoven su "Mondanizzazione e individuazione" del '98,Il Melangolo) la lotta tra i titani Husserl e Fink,quest'ultimo già dalla fine degli anni Venti ampiamente avviatosi lungo un percorso assolutamente autonomo culminante-Husserl vivente!-nel saggio sullo "Sviluppo della filosofia di Husserl" dello stesso anno (ora in "Prossimità e distanza",ETS),che altro non è che una ripresa -apparentemente meno traumatica e solo formalmente meno radicale,forse adeguata alle precarie condizioni di salute di un Husserl morente,nel dicembre del '37!- del § 10 (sulla predicazione trascendentale) della Sesta Meditazione imperniato,come le parti che lo precedono, sulla tematizzazione di quel 'concetto' di "analogia" che,insieme alle categorie di "apparenza",dialettica dell' "essere-per-sè" e dell' "essere-in-sè","mondanizzazione impropria",natura 'esponenziale',trascendentalmente eterogenea,dello "spettatore fenomenologico"rispetto all'ineffabile soggettività fungente-fluente trascendentale,palesano le massicce quanto teoreticamente -e oppositivamente rispetto ad un Husserl sempre più sconcertato all'altezza non solo di quel §10- fondanti frequentazioni, da parte del giovanissimo Fink, sia dello Hegel della "Fenomenologia dello Spirito" -su cui tra il '30 ed il '31 Heidegger teneva una celebre serie di lezioni- sia della filosofia di Anassimandro e di Eraclito,sia dell'amatissimo Nietzsche il cui "Uber-Mensch"dionisiaco serpeggia ovunque. Non per nulla,la prima Appendice,di Fink, alla Sesta Meditazione contiene una succinta ma inequivocabile sintesi dei punti di rottura con Husserl:uno per tutti -ma che li riassume nella loro totalità!-,l'affermazione,di fronte alla centralità husserliana dello 'spirito umano-finito',della centralità,antagonistica,di una "filosofia me-ontica dello spirito assoluto". Sarebe interessante vedere tradotto anche il secondo volume dei materiali finkiani(Husserliana,Dokumente,1988) -il primo,la Sesta Meditazione, tradotto da Marini per Franco Angeli-:anche lì la differenza tra Husserl ed il suo 'assistente' è palpabile sin nelle minime sfumature,specialmente laddove Husserl commenta i §§ 2 e 5 del progetto finkiano del '31 sull'opera sistematica sottolineando la centralità della costituzione intersoggettiva del mondo ed una concezione radicalmente alternativa a quella finkiana del concetto stesso di 'mondo' -sulla scorta delle lezioni sui "Problemi fondamentali della fenomenologia" del 1910-11. E così si ha anche la percezione dell'autonomia di Fink rispetto ad Heidegger,nonostante gli enormi punti di tangenza e di intersezione. Povero Husserl,stretto tra la 'differenza ontologica' del filosofo di Messkirch e la 'differenza cosmologica' di Fink! Ancora complimenti!

Accedi o Registrati  per aggiungere una recensione

usa questo box per dare una valutazione all'articolo: leggi le linee guida
torna su Torna in cima