Tra una partita di scala quaranta e una di pinnacola, nasce l'idea di questo viaggio di Valter e Elena con i loro figli, Matteo di quattro anni e Luca di soli ventun mesi con i loro amici Attilio e Ausilia. Era il 1983, tempi in cui il turismo non era ancora "organizzato": un viaggio di 45 giorni 12.000 chilometri, a bordo di un Ford Transit rosso, cartina alla mano. Tra imprevisti, scoperte e incontri con popoli sempre straordinariamente ospitali il viaggio parte da Torino attraverso l'ex Jugoslavia, Grecia, Istanbul, Mar Nero fino ai confini con l'ex Unione Sovietica. Giunti ai piedi dell'Ararat, A Pcome non farsi incantare dal palazzo di Ishak Pasha, degno dei racconti delle Mille e una notte, a pochi chilometri dalla frontiera con l'Iran. Proseguono verso le azzurre acque del Lago di Van, a 1650 metri di altitudine, dopo aver visitato i numerosi siti che lo circondano e dove un tempo sorgeva il regno di Urartu. Nei pressi della frontiera con la Siria, ecco Harran, l'antica Carre per i Romani, con le sue caratteristiche abitazioni "alveari", che ricordano i nostri trulli pugliesi. Poi su verso l'Anatolia centrale alla volta del mitico Nemrut Dagi, la montagna sulla cui cima sorge il tumulo di Antioco I re di Commagene, che si raggiunge solo a piedi e a dorso di mulo. Una sosta di alcuni giorni in Cappadocia tra i "camini delle fate" per poi costeggiare il Mar Mediterraneo e l'Egeo, con tappe nei principali siti storici, tra cui la famosa Troia. Un volume dedicato ai viaggiatori di oggi che vogliono scoprire il mondo di ieri.