Perché ci piacciono i tramonti? Forse perché i tramonti sono così simili a noi? Forse perché anche noi, sin dal nostro primo respiro, siamo destinati a tramontare? Tante le domande che si pone la protagonista di questo libro, la bambina fascinosa e ipnotica di cui tutti parlano. Si dice che sia matta. Si dice che venga dall'altro mondo. Si dice che sappia leggere nel pensiero. La sua vita non è delle più semplici: sua sorella muore, e dopo poco diventa una vera e propria dea. Tutti la venerano, è un culto inarrestabile. Statue che la ritraggono sorgono ovunque, in ogni angolo. Rivelano la sua verità: l'aldilà non è in cielo, ma laggiù, nel sottosuolo. Tramontare è circondata di dolore; solo un compagno di classe, senza aprire bocca, le presta attenzione: lo chiamano Bambino Nitido. Da dove arriva tutta la luce che ha dentro? Passano gli anni e Tramontare sembra un'altra persona. La vediamo anziana nella sua casa di Masserie di Cristo: sembra una donna saggia, adesso, che vuole vivere pienamente i momenti che le restano. Seguiamo i suoi pensieri, le sue speranze, i suoi ricordi: che cosa significa avere vissuto una vita intera? Cosa ce ne facciamo delle esperienze? Dove finiscono i pensieri? Quanto conta un respiro? In Tramontare Andrea Gentile indaga una vita qualunque che si fa simbolo. È, questa, una vita che riesce a raccontare tutte le vite, perché in tutte le vite si nasce e subito si è destinati, come tutto, a tramontare.