Cacciarsi nei guai, poi, quando tutto sembra perduto, risolvere la situazione con un colpo di genio e una buona dose di follia: non fa altro Gelsomina Settembre, detta Mina, tanto coscienziosa quanto incantevole - e suo malgrado provocante - assistente sociale presso il Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest (per inciso, del Consultorio Est non c'è traccia). Sempre per una buona causa, però, per correre in aiuto di chi è stato meno fortunato di lei, cresciuta fra gli agi dell'alta borghesia, senza problemi a parte una madre e un fisico «ingombranti». Poco importa se, come accade in questo freddo gennaio, ciò significa mettersi contro una famiglia dal nome pesante, di quelle che nei vicoli della città vecchia decidono ogni cosa. Mina non si tira indietro, anzi, trascina con sé - in una missione di soccorso che corre parallela alle indagini della magistratura, condotte da una sua vecchia conoscenza - le amiche più care. E due uomini resi temerari solo dall'adorazione che hanno per lei.
E' tornata Mina Settembre e con lei il dottore Mimmo Gammardella, lei assistente sociale e lui ginecologo; entrambi lavorano al consultorio Quartieri Spagnoli Ovest. Mina vive con la madre (problema numero 1), dopo la separazione con il magistrato De Carolis; una madre che non accetta questa figlia che lavora per quattro soldi, che non ha cura di se stessa e soprattutto si è lasciata con un uomo importante. Mimmo invece si è lasciato con la fidanzata, una dottoressa che presta la sua opera in territorio di guerra, si sta pian piano innamorando di Mina, ma le cose fra i due sono troppo complicate. Mina è aggressiva e scontrosa, mentre Mimmo fa di tutto per darle una mano. Un ex professore è morto in circostanze poco chiare, oltre alla polizia con Gargiulo ed il magistrato de Carolis inizia ad indagare e a creare scompiglio Mina, dopo che ha ricevuto una visita dalla madre di un ex pregiudicato. A dar sostegno a Mina oltre a Minno e Rudy il portiere del palazzo ci sono le sue amiche di sempre.
Non mi ha entusiasmato moltissimo, forse perchè De Giovanni continua a sottolineare le stesse cose, va bene che le vicende cambiano, ma battere sempre sullo stesso chiudo stufa un po'.
Silvia Panzeri - 05/12/2020 19:45