La vita di Riccardo è stata segnata per sempre quando sua madre ha deciso di darsi alla lotta armata e alla clandestinità, e infine si è lasciata arrestare per poter curare un male grave. Riccardo è stato affidato a Maria e Adamo, un ex partigiano, e nella loro famiglia è cresciuto adattandosi a nuove regole e acquisendo una sorella, Ornella, di un paio d'anni più grande di lui. Ma quello che Riccardo non è mai riuscito ad accettare è l'abbandono di sua madre, che lui vive come un tradimento, e men che meno il culto rispettoso e ammirato della memoria di lei che Adamo e Maria vorrebbero imporgli, e anzi si aspettano da lui. No, Riccardo non ce la fa a capire che cosa di più grande dell'amore materno possa aver spinto sua madre a eclissarsi dalla sua vita, non ce la fa a scriverle quando lei è in carcere né ad andare al suo funerale. "... Sua madre era una escrescenza di pelle - della sua propria pelle - che non poteva toccare senza provare ripugnanza, senza staccare subito le dita con un brivido."
E' proprio su questo conflitto, su questa angoscia che si consuma una insanabile frattura con la nuova famiglia di Riccardo, che infine abbandona Adamo, Maria e Ornella per sempre, e diventa un adulto introverso, guardingo, restio a mettersi in gioco fino in fondo, sia con gli uomini sia con le donne, incapace di rischiare nell'amicizia e nell'amore. Fino al giorno in cui - quando ormai ha quarant'anni e il suo animo sembra essersi definitivamente rinchiuso dentro le barriere che si è costruito per non avvertire il dolore e le domande ineludibili della sua esistenza - un'assistente sociale non gli affida Sebastiano, un adolescente rimasto orfano. Questo ragazzo non viene dal nulla, non gli è stato consegnato dal caso, perché c'è un rapporto assai profondo che li lega, un rapporto che ha radici nel passato.
Romanzo che unisce l'alto impatto emotivo alla sapienza della costruzione, in "Tuo figlio" il lettore ritrova tutti gli elementi delle grandi storie: un protagonista emblematico, una folla di personaggi vivi, scolpiti con la forza e la naturalezza delle figure che ciascuno di noi ha conosciuto o semplicemente incontrato una volta nella vita, uno sfondo che condiziona, modifica le esistenze con lo spirito dei tempi, con le urgenze, le accensioni, le marce indietro della storia.
"Tuo figlio" è una sorta di educazione sentimentale del nostro tempo. Vi si trova la pesante eredità di un passato che a volte sembra remotissimo e fosco e a volte, invece, aspira a riproporsi con sconcertante ostinazione, vi si legge la confusione dei ruoli e la difficoltà di inventarsi un percorso nuovo attraverso la vita. Ma in queste pagine risuonano anche, e con forza, le note perenni: il bisogno di amare, l'affetto offeso, l'insopprimibile bisogno di incontrarsi, prima o poi, in vita o in morte, nella carne o nel ricordo.