Una notte del '43

I portici di Ferrara, un muro, una farmacia. E il sangue di tanti morti uccisi per rappresaglia in una notte di dicembre del '43. Chi è stato il responsabile dell'eccidio? Finita la guerra arriva la resa dei conti. C'è un solo testimone, un testimone involontario: il farmacista Barilari, paralitico, seduto anche quella notte di fronte alla finestra che affaccia sulla via. Cosa avrà visto? Nessuno piú di Bassani ha saputo restituirci il clima di arbitrio e terrore degli anni cupi della nostra storia. In questo magistrale racconto, tratto dalle "Cinque storie ferraresi" che gli valsero il Premio Strega nel 1956, brevi squarci - i camion di brigate nere lanciati per le vie della città, i commenti politici nei caffè, il treno degli squadristi in marcia su Roma - svelano un arco, lungo vent'anni, di violenze pubbliche e viltà private. Mai come in queste pagine spicca l'opportunismo di tanti italiani benpensanti. E su tutto domina l'immagine del presunto testimone, ossessionato e implacabile, immobilizzato di fronte alla finestra dove avvenne l'eccidio la notte del 15 dicembre 1943. Negli anni Sessanta "Una notte del '43" ispirò un famoso film con Gino Cervi e Gabriele Ferzetti.

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