"Dammi risposte complesse". Inizia così Unastoria, con una presa di posizione contro chi cerca facili scorciatoie del pensiero e crede sia possibile sottrarre ogni livello di complessità all'esistenza, nei social network come nella vita reale. Silvano Landi, il protagonista, sembra non comprendere più la realtà. E stato lasciato dalla moglie e viene ritrovato a vagare su una spiaggia. Ricoverato in un centro psichiatrico, passa le giornate disegnando ossessivamente due cose che ricorrono nelle sue visioni: una stazione di servizio e un grande albero spoglio. Landi è anche affascinato dalle lettere ritrovate del bisnonno, soldato nella carneficina della Prima guerra mondiale, che dalle trincee scriveva a casa. Sempre a un passo dalla morte, ma animato da un'incrollabile volontà di vivere per poter tornare un giorno dalla moglie e dal figlio. Le due storie, il presente di Silvano e il passato del suo avo Mauro, si intrecciano e diventano Unastoria. Sotto i cieli dipinti ad acquerello di una natura magnifica e indifferente, splendida e crudele, Gipi disegna piccole donne e piccoli uomini di ieri e di oggi, le lacrime e le speranze che da sempre ci segnano il viso.
Gianni Pacinotti, comunemente conosciuto con lo pseudonimo di Gipi, nasce a Pisa il 12 dicembre 1963. È un famoso illustratore, regista, ma l'attività per la quale ha ottenuto più successo è quella del fumettista: infatti ha conquistato diversi riconoscimenti internazionali, come il premio Goscinny e quello per il miglior fumetto al prestigioso Festival d'Angoulême, il quale era stato assegnato in precedenza soltanto a due italiani, Hugo Pratt e Vittorio Giardino. I fumetti di Gipi sono talmente apprezzati da essere tradotti in molti paesi, tra cui Francia,