Una storia naturale dell'amore

In memoria dei tempi passati, un martedì pomeriggio Joseph e Celice, una coppia di affermati zoologi sulla cinquantina, decidono di tornare alle dune di Baritone Bay. Hanno solo intenzione di fare una romantica passeggiata lungo la costa dove si erano conosciuti, da studenti, e dove avevano fatto l'amore per la prima volta. Ma la loro nostalgica gita viene brutalmente sconvolta da un'ignota mano assassina che li lascia, cadaveri, in balia della pioggia, del vento, del mare e degli animali. Da questo punto in poi Jim Crace conduce il lettore su una doppia via: quella legata all'omicidio e alla misteriosa scomparsa dei due zoologi, e quella incentrata su un'unione che va oltre i limiti terreni. Pagina dopo pagina ci vengono svelati la storia del primo incontro tra Joseph e Celice, avvenuto sullo sfondo di quella stessa spiaggia che cela il segreto di una tragedia mai superata; il dipanarsi del loro ultimo giorno di vita, percorso a ritroso; la settimana che segue la loro morte fino al ritrovamento dei cadaveri da parte della polizia; l'inesorabile decadimento fisico e il graduale processo di decomposizione dei corpi sopraffatti dalle forze della natura. Come il lento flusso della marea, queste storie crescono a formare un quadro vivido e toccante della vita e della morte. A consolarci del vuoto ultimo, del nostro ineluttabile ricongiungimento con la natura, è solo la possibilità dell'amare e dell'essere amati, possibilità che ci restituisce alla nostra dimensione più autentica di esseri umani. Nell'estremo gesto di Joseph, che appena prima di morire appoggia delicatamente la mano sulla gamba di Celice, è racchiusa l'essenza dell'amore che sopravvive alla morte, una parentesi di grazia che preserva i due coniugi dal cielo e dalla terra, perpetuandoli "carne su carne; morti, ma ancora uniti".

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