L'amore secondo Irvine Welsh: una storia ambienta in un'anonima cittadina di una popolosa regione a nord di Edimburgo e raccontarla in prima persona dai due protagonisti, Jason King e Jenni Cahill da Cowdenbeath, Fife centrale, Scozia. Lui, ventisei anni e poco più di un metro e mezzo d'altezza, ha archiviato le giovanili speranze di diventare un fantino professionista e si barcamena in un presente non troppo radioso da sottoccupato cronico e stella locale del subbuteo. Tra una partita e l'altra del «meraviglioso gioco da tavolo» e lavoretti più o meno leciti, Jason inganna la monotonia delle giornate di provincia ascoltando Cat Stevens, scolandosi quantità esagerate di Guinness e tampinando quasi ogni ragazza gli capiti a tiro. Da un po', però, a dare materia alle sue fantasie sono le morbide forme della dolce Jenni Cahill. Cavallerizza di scarso talento, con una passione per Marilyn Manson e vaghe aspirazioni suicide, lei non sembra tuttavia troppo entusiasta di ricambiare le attenzioni di quel «nanerottolo schifoso» di Jason. Ma si sa, le apparenze possono ingannare e al cuor non sempre si comanda, e saranno prima il caso e poi un tragico incidente a far scoprire ai due ragazzi di poter condividere qualcosa: il sogno di una nuova vita, lontana dal grigiore di ogni Cowdenbeath del mondo.
Ho appena finito di leggerlo. Divertente e surreale, Welsh da il suo meglio nel costruire protagonisti a dir poco riprovevoli ai quali però noi lettori non possiamo che affezionarci sinceramente. Nota di plauso alla traduzione di massimo bocchiola, fresca, scorrevole e perfetta nel riprodurre lo slang locale, per altro difficilissimo da rendere in un'altra lingua. Mi associo alla domanda di Guido: cosa diavolo succede al barbone? Cosa chiede Jason a Jenni? E perché lei si sente ''sporca'' dopo? E' l'unico aspetto del romanzo che risulta incomprensibile al termine della lettura.
Una testa mozzata
Anonimo - 02/01/2009 01:41
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E' veramente una magra verve di welsh non lo comprerò più......
Una testa mozzata
Anonimo - 29/12/2008 16:23
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Lettura molto leggera, trai i libri di Welsh il più semplice....l'ho letto in un pomeriggio.
Solo una nota: DA LEGGERE IN INGLESE, la traduzione non mi ha convinta....espressioni dialettali mai sentite!!!
Una testa mozzata
Anonimo - 12/12/2008 20:45
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Ho appena finito di leggerlo, mi ci sono volute poche ore. Scusate, ma qualcuno ha capito cos'ha fatto Jill al barbone? Guido myollnir@yahoo.com
Una testa mozzata
Anonimo - 28/10/2008 14:16
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insomma...
da fanatico quale sono del genio welsh devo dire che questo libro è l'unico che non mi ha appassionato come di solito succede con le sue scritture.
Carino ma sicuramente il meno ''dotato'' della verve welshiana.
Una testa mozzata
Anonimo - 16/10/2008 22:36
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I due protagonisti del libro sono così strampalati e originali che vi cattureranno! A me il libro ha divertito e commosso insieme, perché gli argomenti a volte quasi tragici sfociano in situazioni semi comiche davvero riuscite. E poi c'è l'abilità di base di Irvine Welsh, che è sensazionale. Leggetevelo e non ve ne pentirete!
Una testa mozzata
Anonimo - 08/10/2008 18:24
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Lettura leggera ma molto piacevole. Non avevo mai letto libri di Welsh, ma devo dire che mi ha fatto l'impressione che speravo. Questi ''britannici'' hanno un modo di scrivere veramente divertente. Ho trovato in Welsh la stessa carica umoristica dei libri di Roddy Doyle (quello di The Van, Bella Famiglia, Paddy Clarke ecc.). Un pò surreale, un pò cinico, un pò malinconico. Senz'altro un affresco di alcune realtà della Scozia lontatno dalla città. Per gli amanti del genere e per coloro che amano il linguaggio ''da strada'', da non perdere.
Anonimo - 05/02/2009 12:58
Anonimo - 02/01/2009 01:41
Anonimo - 29/12/2008 16:23
Anonimo - 12/12/2008 20:45
Anonimo - 28/10/2008 14:16
Anonimo - 16/10/2008 22:36
Anonimo - 08/10/2008 18:24