La «Vita di Henry Brulard» è il racconto autobiografico di un'infanzia e di un'adolescenza ardenti e chiuse in se stesse, in mezzo a un ambiente ostile, che termina bruscamente in un'aura di felicità e di liberazione con l'arrivo di Stendhal a Milano, nel giugno del 1800, al seguito dell'esercito napoleonico. Per il suo autore, queste memorie erano «come le "Confessioni" di Rousseau, ma scritte in altro stile e con maggiore franchezza». Per molti dei suoi lettori, è, fra i libri di Stendhal, il prediletto.