«Pochi istanti dopo essere venuta al mondo, il mio cuore ha smesso di battere. A quattro anni, sono annegata nell'oceano. A cinque anni, sono scivolata da un tetto coperto di ghiaccio. A otto anni, ho preso l'influenza spagnola. Quattro volte. A ventidue anni, mio marito mi ha spinto con violenza contro un tavolino, uccidendomi. A trent'anni, sono morta durante un bombardamento tedesco su Londra. E su di me cadevano le tenebre. Ma ho sempre avuto un'altra possibilità.» In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, e nessuno riesce a salvarla. In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, ma il medico di famiglia, giunto proprio all'ultimo istante, lo taglia e permette alla piccola di respirare. Inizia così la vita straordinaria di Ursula Todd, una vita che, nel corso degli anni, verrà spezzata più e più volte, mentre l'umanità si avvia inesorabilmente verso la tragedia della guerra. Vita dopo vita, Ursula troverà la forza di cambiare il proprio destino, quello delle persone che incrocerà e quello del mondo intero?
Un po' "pesantuccio". Sicuramente ben documentato e ben scritto, quasi vuol essere testimone vivo della guerra, ma si capisce il "senso" del libro dopo circa 100 pagine. Dopo un po' il continuo "andare e venire" tra passato presente e futuro oltre che a annoiarti ti stufa perché vorresti finalmente arrivare alla conclusione definitiva della vita di Ursula che però non arriva neanche con la fine del libro. Lo consiglio ai lettori un po' maturi visto la sua "complessità"
Vita dopo vita
Alessia Profumo di Libri - 14/06/2014 01:23
3/
5
Questo libro è stato per me un'altalena.
Il primo centinaio di pagine è molto intrigante, simpatico e tenero, ma è riuscito lo stesso ad annoiarmi, perché molte scene venivano ripetute anche se con dettagli diversi e nuovi. Dopo questa prima parte sembrava che il libro avesse preso il via, è riuscito a coinvolgermi come mi aspettavo all'inizio, ma di nuovo, dopo un centinaio di pagine è tornata la noia.
La narrazione nella parte centrale (circa) è così lenta che ho avuto davvero grossi problemi a continuare la lettura. Lo stile dell'autrice è impeccabile, ricercato, con un lessico molto ampio e ben studiato; la narrazione è interessante perché sembra richiamare il classico, ma la lentezza penalizza l'intera lettura.
Le potenzialità il romanzo le aveva eccome, ma almeno un centinaio di pagine in meno non avrebbero fatto male. Se fosse stato un po' più concentrato credo mi sarebbe piaciuto molto di più.
Giusy 86 - 22/06/2014 10:15
Alessia Profumo di Libri - 14/06/2014 01:23