Un angelo per il Diavolo. Da San Paolo a San Siro, la straordinaria favola di Kakà

"Kaka rappresenta la faccia pulita del calcio e porta allegria": così si è espresso Erich Stamminger, direttore marketing Adidas. Se una multinazionale spende queste parole per un giovane, è perché ha visto in lui un sicuro protagonista del calcio mondiale prossimo venturo.
Grazie a gol e giocate spettacolari ma anche al suo comportamento sempre umile ed educato, Kaka è subito diventato un beniamino dei tifosi rossoneri. La sua storia offre parecchi spunti: dalla sua adolescenza così atipica per un brasiliano (padre e madre benestanti e un modo di vivere molto diverso rispetto ai disagi delle favelas) alla carriera in Brasile, dall'investimento economico fatto dalla Adidas per averlo come testimonial alla rinuncia di una cospicua parte del denaro per facilitare il trasferimento al Milan. L'esordio in Italia, la sfida per un posto in squadra con l'amico e mentore Rivaldo, i gol nei derby e gli accostamenti ai grandi giocatori del passato, raccontati anche attraverso giornalisti e tifosi. Dal sacro al profano: la sua profonda fede in Dio (memorabile la maglietta con la scritta "Appartengo a Gesù") e le 'kakazetes', le ragazzine brasiliane che vanno matte per la sua bellezza. La faccia di un ragazzo che rappresenta quanto di più pulito c'è in questo calcio di inizio millennio.

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