La politicizzazione della filosofia dell¿arte rappresenta una delle caratteristiche fondamentali del giovane hegelismo. Il presente volume, oltre a cercare di restituire il senso di tale politicizzazione, studia le mediazioni e alcune delle figure più rilevanti che hanno contribuito a tale fenomeno e cerca di mostrare, mediante uno studio dei Quaderni di Bonn contenuti nella MEGA2 e delle tracce di un saggio perduto su arte e religione, quanto la questione estetica sia stata rilevante per lo sviluppo del concetto di feticismo del giovane Marx. Riconoscendo la centralità della tesi hegeliana del ¿carattere passato dell¿arte¿ e rimodulandola in relazione alle esigenze della lotta, alcuni intellettuali del giovane hegelismo berlinese sviluppano una critica alle concezioni estetiche di stampo confessionale e religioso in voga nella Germania di Federico Guglielmo IV, proponendo in taluni casi una nuova idea di autonomia estetica. L¿esito di tale processo sarà lo spostamento della contesa sull¿arte e sull¿estetico verso la dimensione del politico.