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La bambola cieca. Un'indagine di Arthur Jelling

Giorgio Scerbanenco
pubblicato da La nave di Teseo

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Un luminare della chirurgia sta per compiere una delicata operazione per ridare la vista ad Alberto Déravans, un miliardario rimasto cieco in seguito a un incidente stradale. Ma qualcuno non vuole che Déravans torni a vedere, ed è disposto a tutto, anche a uccidere, per mantenere nel buio il suo segreto. La sua firma è una bambola dagli occhi cavati lasciata alla clinica dove dovrebbe svolgersi l'operazione. Quando un caso sembra chiudersi in un vicolo cieco, quando le piste scarseggiano e mancano indizi, è in quel momento che il capitano Sunder bussa alla porta dell'ufficio di Arthur Jelling, archivista della Polizia di Boston: la legge ha di nuovo bisogno di lui. Prefazione di Cecilia Scerbanenco.

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli classici » Gialli, mistery e noir , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore La Nave Di Teseo

Collana Oceani

Formato Rilegato

Pubblicato 10/12/2020

Pagine 256

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788834604045

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La bambola cieca. Un'indagine di Arthur Jelling renzo.montagnoli1

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voto 4 su 5 Perché qualcuno minaccia di uccidere il chirurgo Augusto Linden se questi opererà il ricco Alberto Déravans facendogli riacquistare la vista perduta in un incidente automobilistico due anni prima? E quando effettivamente il luminare della medicina verrà ucciso, perché si vuole impedire chiunque di effettuare questo intervento chirurgico? Si tratta delle domande logiche che si pone linvestigatore della polizia Arthur Jelling, ma che frullano anche nella mente di chi legge questo riuscitissimo thriller. Scerbanenco, al suo secondo romanzo dopo Sei ore di preavviso, dimostra il suo innato talento, quella capacità di coinvolgere il lettore, rendendolo partecipe delle indagini di un poliziotto del tutto particolare che opera esclusivamente secondo logica, partendo tuttavia dal suo non comune intuito. Non è un uomo dazione, anzi ha paura della violenza e prova orrore nel vedere le vittime, ma segue un filo razionale ben preciso, come per esempio quello che lo porta a cercare oggetti che nulla hanno comunemente a che fare con il luogo in cui sono reperiti, cioè cerca quelle che possono sembrare stranezze per i più, ma che hanno una loro ragion dessere, come per esempio una scatola di fiammiferi tutti senza capocchia in cucina, oppure una bambola priva degli occhi nella sala operatoria della clinica in cui è ricoverato Alberto Déravans per essere sottoposto allintervento chirurgico agli occhi. Nelle sue indagini si fa spesso accompagnare dal sergente Matchy, il classico uomo dazione, così che entrambi danno vita a una coppia perfetta, uno la mente e laltro il braccio; cè poi il capitano Sunder, diretto superiore di Jelling, burbero e brontolone, un poliziotto vecchia maniera con metodi di investigazione spesso obsoleti, ma intelligente tanto da affidare a Jelling i casi più difficili. E poi cè qualcuno che interviene ogni tanto e parla in prima persona, lamico e consulente dottor Berra, professore in psicopatologia, insomma personaggi tutti già presenti nel primo romanzo e quindi protagonisti fissi, ognuno con delle sue caratteristiche proprie e comunque tali da renderli interessanti a chi legge. E quasi superfluo che dica che ancora una volta Jelling riuscirà ad assicurare alla giustizia chi ha posto in essere le minacce e ha poi ucciso. Ci arriverà, come al solito, secondo un percorso logico in una trama che sembra fatta apposta, e lo è, per le caratteristiche dellinvestigatore, con una serie di pietruzze che, come in un mosaico, vengo a incastrarsi perfettamente, rivelando il nome del colpevole. La bambola cieca è senzaltro meritevole di lettura.

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