Nove racconti, del terrore, della crudeltà, dell'assurdo, sulla scuola. O meglio: contro la scuola. Narrata dalla finzione della fantascienza, nel suo lavoro di dare corpo agli incubi della sociologia, come il luogo a metà tra lo zoo e il laboratorio delle torture, dove un'umanità costituita da adulti sempre più longevi rinchiude quella ormai rara specie, diversa e misteriosa, dei ragazzi e dei bambini. In appendice, un paradossale e sarcastico scritto del Papini futurista, contiene un appello: "Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti esseri umani vengon rinchiusi".