È il primo caso per il commissario Giovanni Anselmi, appena arrivato, qui, sulla costa adriatica, dopo qualche anno passato in Liguria. Lui, dispeptico, solitario, che il poliziotto proprio non voleva farlo, si ritrova subito alle prese con il mistero della morte violenta di una bella romana.
C'è un professore di liceo al quale, più che altro, piace bere bene (martini, ça va sans dire); c'è una ragazza misteriosa che piange spesso e altrettanto spesso scopre le gambe; c'è un avvocato che, di professione, fa il benestante; ci sono due camerieri sgangherati. E, infine, c'è il patriota di bronzo, che, a modo suo, o forse per il solo fatto di essere lì, immobile, statuario, al centro della piazza, aiuta Anselmi a chiarire gli aspetti oscuri della vicenda.
È con tutta questa gente che il commissario, insieme all'ispettore Domenico Cacace, deve vedersela per arrivare a risolvere il suo primo caso sull'Adriatico. Ma anche e soprattutto con la scarsa stima che ha di sé e con la predisposizione per un lavoro, quello del poliziotto, che sembra essersi ritrovato a fare quasi per caso.
Premetto che non sono un abituale lettore di gialli (se si esclude la mia quasi `dipendenza da Camilleri... ma quella è una storia a parte).
Ciononostante, ho letto tutto dun fiato questo giallo di Vito G. Cassano, forse perché incuriosito dalla precedente lettura del suo In difesa delloliva nel Martini, un saggio (anomalo per la categoria), intrigante... alcolico e ironico al punto giusto per indurre allacquisto del romanzo desordio del suo autore.
Lo stesso sottile, raffinato umorismo (dal sapore decisamente old british) che caratterizza il già citato saggio, si affaccia con discrezione anche sullo sfondo di questo delitto estivo che - nonostante la sua efferatezza - non riesce a movimentare più di tanto la tranquilla ripetitività della stagione balneare in corso sulle sponde di una ben nota cittadina del medio Adriatico, mai svelata dallautore.
Non solo i protagonisti, ma tutti i personaggi che animano il racconto sono ben delineati e riescono a incuriosire il lettore che finirà per farecomuqnue un inevitabile tifo per quel commissario che, alla faccia del suo molto basso livello di autostima, riuscirà ad annodare tutti i fili di una matassa parecchio ingarbugliata.
Piacevolissime digressioni accompagnano la lettura fra soste al bar, inciampi nel mondo dellarte e della cultura locale, e una godibilissima citazione musicale finale sulle note di un must di `The Voice.
Romolo Chiancone
Il delitto della pineta piccola
rochianco - 15/07/2018 15:05
3/
5
Premetto che non sono un abituale lettore di gialli (se si esclude la mia quasi `dipendenza da Camilleri... ma quella è una storia a parte).
Ciononostante, ho letto tutto dun fiato questo giallo di Vito G. Cassano, forse perché incuriosito dalla precedente lettura del suo In difesa delloliva nel Martini, un saggio (anomalo per la categoria), intrigante... alcolico e ironico al punto giusto per indurre allacquisto del romanzo desordio del suo autore.
Lo stesso sottile, raffinato umorismo (dal sapore decisamente old british) che caratterizza il già citato saggio, si affaccia con discrezione anche sullo sfondo di questo delitto estivo che - nonostante la sua efferatezza - non riesce a movimentare più di tanto la tranquilla ripetitività della stagione balneare in corso sulle sponde di una ben nota cittadina del medio Adriatico, mai svelata dallautore.
Non solo i protagonisti, ma tutti i personaggi che animano il racconto sono ben delineati e riescono a incuriosire il lettore che finirà per farecomuqnue un inevitabile tifo per quel commissario che, alla faccia del suo molto basso livello di autostima, riuscirà ad annodare tutti i fili di una matassa parecchio ingarbugliata.
Piacevolissime digressioni accompagnano la lettura fra soste al bar, inciampi nel mondo dellarte e della cultura locale, e una godibilissima citazione musicale finale sulle note di un must di `The Voice.
Romolo Chiancone
rochianco - 15/07/2018 15:05
rochianco - 15/07/2018 15:05