Nel 1947 uscì in Francia un saggio su Baudelaire di Jean-Paul Sartre, libro tra i più controversi e aspramente stroncati dalla critica del ventesimo secolo. Alessandro Piperno, diffidando di quel giudizio frettoloso e incongruo trasformatosi oramai in luogo comune, ha tentato di seguire le orme lasciate da quel geniale libro, con un doppio intento: anzitutto, provare a svolgere le intuizioni che Sartre ha abbozzato senza approfondire; e poi luce sul misterioso rapporto di contiguità e diffidenza che lega Baudelaire a Sartre, e cioè il criticato all'esegeta, il demaistriano allo stalinista, il disperato demone ottocentesco al fazioso alfiere della libertà.
Alessandro Piperno nasce a Roma il 25 marzo 1972 ed è uno scrittore, critico letterario e accademico italiano. Da famiglia di origine ebraica inizia gli studi universitari in Toscana, a Pisa laureandosi poi a Roma in Letteratura francese presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Sempre a Roma diventa presto professore a contratto e infine ricercatore dall'ottobre 2008 sempre in Letteratura francese.
Nel 2000 ha pubblicato per FrancoAngeli un saggio critico sulla figura di Marcel Proust dal titolo Proust antiebreo.