Tutti, quasi ogni giorno, subiamo piccole grandi ingiustizie. Siamo vittime rassegnate di soprusi più o meno gravi, perché tanto una giustizia pronta a proteggerci non esiste. Da qui parte l'intuizione di un ragazzo come tanti, da qui nascono "I Figli Bastardi della Società", organizzazione silenziosa, che si annida a tutti i livelli sociali con il solo scopo di destabilizzare il sistema e fare giustizia. Quella giustizia che quasi sempre ci viene negata. Tutto ha inizio in un giorno piovoso, in cui quel ragazzo sta uscendo con estrema difficoltà da un parcheggio a causa di una macchina in doppia fila. Una vigilessa lo ferma contestandogli una guida contromano e ritirandogli la patente. Quando cerca di giustificarsi spiegando l'accaduto, l'auto in doppia fila che ha causato il problema è sparita, si è volatilizzata alla vista della pattuglia. Non resta che ingoiare il rospo, calmarsi e meditare. Proprio in quel momento la macchina che era in doppia fila sfila di fronte a lui.
Il libro non è adatto ad un pubblico molto giovane, perché tratta di una piccola rivoluzione portata avanti da un gruppo di persone che cercano di sconvolgere la società ergendosi giudici e vendicatori. La lettura scorre molto bene, ci sono situazioni interessanti e la trama non è mai noiosa; anche il finale è presentato in una forma e modalità più che apprezzabili. Il protagonista e i suoi amici sono ben delineati e analizzati sotto varie sfaccettature. Lo stile è abbastanza sintetico, comunque adatto e preciso alla trama narrata.
Nel complesso un buon libro.
ettore.leandri - 03/07/2014 13:14