"Siete mai stati a Forno? Si parte da Massa, si percorre la stretta valle del Frigido, che nasce puro dalla più grande sorgente d'acqua della Toscana e va a finire malsano a mare, e si arriva al paese che è tutto Li. Case su poggi ripidi sotto il Monte Contrario sovrastante. Due picchi rocciosi primaticci su uno dei quali qualificò storicamente il paese una bandiera rossa permanente e dove la leggenda vuole che Cafiero avesse inciso uno dei primi inni alla rivolta di classe... Massimo Michelucci e i suoi (e miei) amici sono di Forno e conservano ed esprimono quella particolare anima che è stata ed è più umana e creativa che 'politica'; che viene resa in opere e parole, importanti se usate con tendenze di amore. Per questo aspetto, sono gli eredi di quegli 'Apuani liguri' contro i quali gli imperialisti romani persero più di una faccia. Sono i veri e propri Apui... Questo libro, fatto di lettere che parlano di piccoli uomini, che ci sono stati e ci sono, è una ricerca di verità. Non insegna. Aiuta. Aiuta con l'apporto di filosofi e poeti fornesi, da sempre esistenti, che formano una rara e forse unica Sorbona apuana. Non c'è, o quasi, un Apuo che non esprima un pensiero, che non interpreti una natura rivista a fresco dopo A mutare delle stagioni più delle 'innovazioni' per così dire socio-culturali. Filosofi e poeti 'ignoranti', ma consci del passato, vivi nel presente e propensi all'avvenire, e amalgamati nell''humus' umano, buono e cattivo, arduo e gentile del vivere e sopravvivere a Forno. Li troverete, quali personaggi individualmente o individualisticamente ben distinti, nelle lettere di questo libro... tutti istituzionalmente senza storia, ma senza i quali la storia di una bella fetta di Apuane non si può conoscere". (dalla Presentazione di Luciano Della Mea)