Milano è un formicaio impazzito, una metropoli europea cosmopolita e affollata. Lucida e accogliente di giorno, nasconde un lato oscuro che nella quotidianità appare quasi impalpabile. In questo clima frenetico, appare Franz, un uomo di mezza età di origini tedesche, ricco e potente, mosso da motivazioni misteriose e malvagie. Vediamo Carmine, un ragazzo di trent'anni con un animo buono, sognatore, figlio unico. Abita con la madre in una casa popolare. Sogna di avere un appartamento di proprietà e non dover più litigare con lei perché non arrivano a fine mese. E poi c'è Michael, la gioventù assetata di potere, cresciuto con la malavita in casa. Deciso a riportare il nome di famiglia agli splendori di un tempo, cercherà contatti e amici per avere il monopolio della droga. Mentre Carmine incontra l'amore, Michael conoscerà Franz e in lui vedrà l'oscuro e affascinante lasciapassare per il suo sogno. Il sangue trasmesso diventa sangue versato e Michael non perdona, chi tradisce paga con la morte. Il turbine di orrore e morte che provoca, getta Milano nella paura, agitando le forze dell'ordine. Le stragi richiamano eventi accaduti e il Maresciallo Tanzi sarà costretto a riaprire il caso.
I giorni bui della Milano violenta. Ediz. integrale
Cristina Comtessenoir - 28/03/2023 08:22
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Ben lungi dallessere unopera che delinea in maniera manichea la differenza tra Bene e Male e che ancor più lungi si regge su astratti assolutismi che nulla hanno a che vedere con la dura realtà suburbana raccontata, I Giorni Bui Della Milano Violenta si fa manifesto di tutto ciò che fa paura di questa metropoli: da una parte abbiamo gli ampi spazi, gli alti edifici, dove locchio delluomo, che si fa piccolo ogni volta, si perde nellardire di sfidare il cielo; dallaltro gli ambienti più angusti e bui, gelidi, claustrofobici: vicoli, metropolitane, sottopassaggi, spazi liminali dove si annidano non chissà quale demonio o leggenda urbana, bensì gli ultimi, i dimenticati, i reietti, coloro che mai sintegrarono e ai quali è stato impedito alcun tipo di riscatto nella risalita sociale che dovrebbe, al contrario, essere stata loro garantita. Tutto questo, con un registro colloquiale ben inserito e ponderato evidente nei dialoghi, così come le diramazioni più disincantate nelle parti descrittive, quasi giornalistiche nel loro realismo sporco, rendono I Giorni Bui Della Milano Violenta nulla più di quello che leggete nel titolo, ma che dopo lultima pagina, vi garantiamo, saprà arricchirvi duna consapevolezza maggiore su quanto la nostra contemporaneità, nel suo voler essere sempre al top, crea un sistema schematico e rigido che porta inevitabilmente alla nascita di mostri ben più spaventosi di qualsiasi demone narrato nelle opere di fantasia.
Qua non vè nulla di fantasioso. Questa è la nostra realtà.
Consigliatissimo!
Cristina Comtessenoir - 28/03/2023 08:22