Il 5 ottobre 1813, in un'oscura foresta a nord del lago Erie, un proiettile esploso dal moschetto di un colono del Kentucky poneva fine all'esistenza di Tecumseh, il carismatico capo shawnee che per anni aveva guidato la più grande confederazione panindiana della storia degli Stati Uniti. Temibile guerriero e abile diplomatico, oratore eloquente e cacciatore provetto, Tecumseh godeva di un consenso così ampio tra gli indiani da rappresentare la più grave minaccia all'espansione americana a ovest dei monti Appalachi all'indomani della guerra di indipendenza. Tuttavia, la sua indiscussa leadership politica e militare non si sarebbe mai affermata senza quella rinascita spirituale delle popolazioni native di cui si fece promotore e interprete il fratello Tenskwatawa, il «profeta shawnee». Figura a lungo screditata e relegata nell'ombra - ex alcolista inetto e violento, millantatore bugiardo trasformatosi in santone ispirato e visionario -, Tenskwatawa seppe tuttavia elaborare una dottrina coerente e affascinante, caratterizzata da un sincretismo religioso in cui elementi del cristianesimo si fondevano a miti, leggende e rituali della tradizione indiana. Una dottrina volta a rigenerare la purezza morale e a preservare la cultura, la spiritualità e lo stile di vita di un popolo che l'impatto con la «civilizzazione» dei bianchi rischiava di disperdere per sempre. Fu quindi grazie al Profeta che «il guerriero» Tecumseh riuscì a tessere la tela di quella vasta alleanza intertribale capace di opporsi - seppure fugacemente - alla marcia inarrestabile degli americani affamati di terre altrui verso il cuore del paese. Peter Cozzens, storico militare ed esperto di guerre indiane, con "Il guerriero e il profeta" affronta una fase della storia degli Stati Uniti oggi in parte dimenticata, un'epoca segnata dalla violenza e dal disprezzo della legge, preludio degli eccessi che mezzo secolo dopo portarono ai massacri di Sand Creek e di Wounded Knee. Un'epopea di sangue e di coraggio, di orgoglio e dignità. Una tragedia che a duecento anni di distanza grava ancora sulla coscienza dell'America.
Il guerriero e il profeta. La lotta eroica di due grandi capi indiani per il cuore dell'America
cursoenmessico2018 - 22/06/2022 14:35
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Finalmente l'edizione italiana di un'opera fondamentale (sono un fans degli Indiani d'America e, in particolare, proprio del personaggio Tecumseh e della Vecchia Frontiera). Però, mentre l'edizione spagnola, in brossurato, che possiedo da un po' di tempo, è perfetta, questa edizione reca una sovraccoperta con una foto di Curtis degli Indiani delle pianure o degli altipiani, che non ha nessuna relazione con il contenuto (tanto valeva mettere una foto di Eskimesi o di Aztechi...), e il titolo è stato trasformato da "Tecumseh e il Profeta" in "Il guerriero e il Profeta", sminuendo, di fatto, l'estrema grandezza e complessità di quel fondamentale personaggio storico (certo non un semplice guerriero). Contesto, quindi, totalmente queste scelte grafiche e di traduzione fuorvianti per il lettore e che rivelano pressapochismo e disattenzione.
cursoenmessico2018 - 22/06/2022 14:35