La letteratura tedesca medievale ci consegna un insolito "reportage": "I versi gnomici su Acri", in cui il poeta crociato Freidank si pone come testimone oculare, deluso e indignato, delle vicende della crociata di Federico II nel 1228-29. Il testo fa parte della Bescheidenheit, un'ampia raccolta di massime e proverbi, dalla quale i successivi redattori hanno selezionato singole unità compositive per riassemblarle poi in vario modo. La presente edizione critica non risale al presunto originale, ma focalizza l'attenzione sulle diverse forme che la sezione su Acri ha assunto nei testimoni che l'hanno tramandata, cercando di definire i processi di risignificazione (ed eventualmente di censura) a cui il testo è stato sottoposto.