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Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme - Filippo Pergola
Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme - Filippo Pergola

Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme

Filippo Pergola
pubblicato da Franco Angeli

Prezzo online:
26,00
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente
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Ogni giorno, entrando in classe, l'insegnante si trova davanti a un bivio: incontrare gli sguardi degli studenti o guardare la parete in fondo all'aula? Come può affrontare le tante impasse con l'allievo, la classe, i genitori, la società complessa? Il rapporto con l'allievo è affettivo prima che intellettivo e, per raggiungere i risultati sperati, è indispensabile che ciascuno degli attori della scena scolastica comprenda ciò che si agita sia nella propria mente che in quella altrui, così da arrivare a percepire tutte le frequenze d'onda dei messaggi inconsci che compongono la rete dei rapporti umani. Un insegnante quasi perfetto propone una metodologia di gruppo come spazio per pensare pensieri e affetti, togliere scheletri dall'armadio, integrare zone d'ombra, intuire nuovi significati e conoscere se stessi. L'insegnante potrà così contribuire a "metabolizzare" quei contenuti mentali che hanno creato smarrimento e blocco negli allievi o in se stesso (burnout), riuscendo a immedesimarsi nell'altro e a compiere interventi risolutivi su misura: rimedio efficace soprattutto per i BES. Educare è cosa di cuore e quel che più conta è insegnare a vivere, allenare cioè alle incertezze, alle competenze per fronteggiare la faticosità dell'esistenza, all'empatia per tutte le forme di vita, espandendo il proprio senso di compassione come antidoto per incomprensioni, disprezzi, xenofobie. Gli insegnanti si ritrovano allievi ammalati del "troppo pieno", annoiati e anestetizzati, dall'identità camaleontica, con un Io a volte tanto ipertrofico quanto fragile. Alcune madri sembrano incapaci di alfabetizzare alle emozioni, offrendo stabilità; alcuni padri appaiono incapaci di conferire riconoscimento e favorire progettualità e indipendenza. Rimane l'insegnante a "servire il pranzo" con simpatia, a seminare il campo con autorevolezza, a divenire quel nuovo "eroe" atteso dagli allievi, in grado di spronarli a diventare cittadini del mondo consapevoli e attivi, con una mente libera e autonoma, riaccesi di desiderio e speranza.

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