Per Freud l¿astronomia copernicana, l¿evoluzionismo darwiniano e la scoperta dell¿inconscio avevano relegato l¿uomo alla periferia dell¿universo: non ne occupava più il centro come aveva creduto per millenni. Jacques Lacan ha completato l¿opera della distruzione dell¿illusione umanocentrica: l¿uomo è scarto, residuo. Di più: escremento, spazzatura e detritus. Il libro ricostruisce questa tesi estrema sull¿essenza dell¿uomo mettendo a confronto l¿insegnamento lacaniano con i più vari aspetti della produzione culturale soprattutto novecentesca: in primo luogo, la letteratura (Gide, Poe, Blanchot), poi la filosofia (il decostruzionismo, la ricerca genealogica di Michel Foucault, il pensiero di Bataille e l¿ermeneutica di Ricœur), quindi il campo delle scienze umane (Saussure, Lévi-Strauss) e la logica moderna e la teoria degli insiemi (Boole, Cantor). Per arrivare alla fine a ipotizzare un nuovo discorso sulla natura dell¿umano, e dunque una nuova antropologia: l¿antropologia dei rifiuti.