Associare gli ebrei allo Stato di Israele è un riflesso quasi automatico. "Stato degli ebrei" e "Stato ebraico" sono diventate espressioni di uso corrente. Tuttavia, tra i sostenitori incondizionati di Israele, ci sono più cristiani che ebrei. La presente opera spiega questo paradosso apparente e mette in evidenza un fenomeno poco conosciuto, tanto agli ebrei quanto ai non ebrei: l'opposizione al sionismo espressa in nome della Torah e della tradizione ebraica. Questa opposizione è tanto più significativa in quanto non può essere in nessun caso definita antisemita, contrariamente ai recenti tentativi di assimilare ogni antisionismo all'antisemitismo. L'opposizione ebraica all'esistenza stessa dello Stato di Israele è un fenomeno spesso occultato, addirittura censurato. Attraverso una documentata ricostruzione storica, Rabkin, storico canadese di origine russo-ebraica, riesce a mostrare quanto grave sia la posta in gioco per l'insieme del popolo ebraico, ancor più oggi che lo Stato sionista cerca di imporre la propria egemonia politica e militare sulla regione, configurando una minaccia per gli ebrei ancora più fondamentale dell'ostilità araba e palestinese.