Dalla fine degli anni venti, Walter Benjamin inizia a interrogarsi sul punto cieco della letteratura tedesca rappresentato dall'opera di Kafka. La riflessione di Benjamin troverà una forma compiuta nel celebre saggio del 1934, "Franz Kafka. A dieci anni dalla morte", attorno al quale si svilupperà nel corso degli anni una produzione più frammentaria, integrata da un fitto scambio epistolare con alcuni tra i maggiori intellettuali del tempo, come Gershom Scholem e Bertolt Brecht, Werner Kraft e Theodor W. Adorno. L'opera di Kafka diventa così il «crocevia dei sentieri» del pensiero di Benjamin, dove teatro e mistica, umorismo e disperazione si incontrano. Questa edizione riporta, oltre a due saggi critici dei curatori, tutti i testi inediti o nuovamente tradotti che testimoniano di un incontro intellettuale d'eccezione.