Straordinario recinto creativo, oggetto urbano di indubbio valore simbolico, discusso tempio del tardo capitalismo, il museo occupa una posizione di assoluto privilegio, non soltanto nella presentazione e nella comunicazione dell'opera d'arte contemporanea, ma anche nella sua produzione e collocazione critica. Potente polo d'attrazione di flussi finanziari e al tempo stesso crocevia di inedite pratiche artistiche, Wunderkammer e prigione, monumento all'autorità costituita e insieme spazio di libertà che si sottrae alle regole comuni, il museo dedicato all'arte del presente si profila come un'entità complessa, a tratti contraddittoria, difficile da circoscrivere. Dall'analogia fra museo e mausoleo teorizzata da Adorno al recente effetto Bilbao del Guggenheim progettato da Gehry, dal "mal di museo" di blanchotiana memoria alla recente aura di luogo di tendenza: quella che emerge in questo studio è una cartografia estremamente ricca del "fenomeno museo", un'analisi plurale che attraverso i contributi di alcuni fra i maggiori studiosi e operatori del settore si propone non già di tracciare un quadro definitivo del contesto attuale, ma di avviare una riflessione e un dibattito critico che a partire dalle contraddizioni del presente riesca a individuare delle linee e dei percorsi per il futuro.