C¿era una ¿zarina¿ a Palermo. Una delle figure più potenti e insospettabili della città: la presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale, un passato da icona dell¿Antimafia. Capace però di organizzare una rete di avvocati, commercialisti e contabili con l¿obiettivo di svuotare le aziende sequestrate alla criminalità, farle fallire e incassare per anni ricchi stipendi. E poi c¿era il figlio di un imprenditore, proprietario di un¿azienda vinicola pluripremiata nel mondo. Viene accusato di essere un mafioso, amico di boss del calibro di Bernardo Provenzano, Madonia e Lo Piccolo. Ci vorranno anni per svelare il complotto ordito ai suoi danni, come a quelli di molti altri imprenditori siciliani accusati ingiustamente di mafia per spolparne i beni. Ora il vaso di Pandora del più grande scandalo dell¿Antimafia siciliana è stato scoperchiato, grazie a qualche giornalista scomodo. Ma la battaglia non è vinta. Il finale sconcertante di questo libro, che di romanzesco ha solo lo stile narrativo perché i fatti sono tutti veri, ve lo racconterà: lasciandovi la sensazione amara di una società, quella siciliana, che sembra non riuscire ancora a imparare dai suoi errori. Prefazione di Enrico Bellavia.