Trasformata in cimitero nel 1801, la Certosa di Bologna contiene la più ricca raccolta italiana di arte neoclassica. Uno dei modi più efficaci per avvicinarsi a questa scena culturale può essere quello di lumeggiare l'attività dello scultore bolognese Giovanni Putti (1771-1847), che vi "espone" il maggior numero di opere e tra i protagonisti della ricca stagione neoclassica italiana. Attivo divenne lo scultore prediletto per la celebrazione della memoria dei Bolognesi illustri. Il libro illustra analiticamente i numerosi monumenti funerari, nei quali Giovanni Putti espresse pienamente la sua arte, aggiornata sui grandi modelli canoviani e insieme rispettosa della ricchezza materica e del virtuosismo tecnico di reminescenza barocca, ancora di gran moda a Bologna nell'età della Restaurazione.