Riflettere sulla possibilità e sul senso di un dialogo "autentico", nel quale mettere in gioco se stessi confrontando la propria verità con quella di altri; recuperare il peso della parola, la sua potenza ordinatrice di mondi; riscoprire la necessità del silenzio e dell'ascolto come momenti essenziali alla crescita della propria esperienza del mondo. Questi gli obiettivi essenziali dei saggi che costituiscono il presente libro, nel quale linguaggi, sensibilità, formazioni differenti si ritrovano nella comune convinzione di affermare il "primato" del dialogo contro quel nichilismo che si colora della vacuità di parole utilizzate per pura funzione strumentale, a mero commento di immagini che ci annegano nello scorrere fluido e variopinto di una chiacchiera incessante.