I processi di crescita delle PMI. Come aiutare l'imprenditore a decidere con consapevolezza economica

Le 'opportunità di sviluppo' della piccola impresa sono state, nel corso degli anni, o fortemente incentivate, in quanto considerate l'unica alternativa perseguibile dalla PMI per garantirsi la sopravvivenza, oppure pesantemente scongliate, in virtù del fatto che i vantaggi delle piccole dimensioni sono considerati di gran lunga superiori a quelli delle grandi. Così, a questo estremo, c'è chi sostiene che le piccole imprese sono destinate ad essere soppiantate dalle grandi, essendo le performance conseguibili da queste ultime incomparabilmente più elevate: ne consegue che il destino di una piccola azienda è quello di 'diventare grande' oppure di 'scomparire'. All'altro estremo c'è invece chi è del parere che le piccole dimensioni consentono all'impresa di muoversi con grande flessibilità e capacità di adattamento al contesto esterno che non ha confronti rispetto alla grande: la piccola impresa viene quindi riconosciuta in quanto tale, con una propria identità e con caratteristiche di 'organizzazione stabile', e non più come fase transitoria dell'evoluzione verso la grande impresa.
In Italia sembra prevalere questo secondo tipo di convincimento, in quanto, di fatto, le Small Business rappresentano una componente fondamentale del nostro sistema economico. Il fenomeno meriterebbe un minimo di approfondimento, se non altro per comprendere i motivi della scelta di tanti imprenditori di operare ad un livello dimensionale ridotto. Il sospetto è che dietro lo slogan "small is beautiful", molte PMI nascondano la loro paura di crescere, assestandosi sulle dimensioni raggiunte, senza considerare, nemmeno in una prospettiva tutta da valutare, la possibilità dello 'sviluppo', che si può concretizzare in differenti percorsi di crescita:
- una crescita quantitativa tout court;
- una crescita qualitativa che implica anche una crescita quantitativa o viceversa;
- una crescita qualitativa che non implica una crescita quantitativa.

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