Il volume assume il concetto di "crisi" come paradigma interpretativo della contemporaneità. Nella prima parte viene analizzata l'attuale manifestazione della crisi, sotto il profilo istituzionale ed economico. Inoltre, essa si spinge a rilevare i tratti connotativi della crisi della condizione adulta, evidenziando in particolare il ripiegamento su di sé e il ripiegamento sul tempo presente. Di queste due evidenze problematiche, la seconda parte si assume il compito di reperire gli indicatori manifesti in chi educa. Il saggio conclude con alcune possibili vie di percorrenza che, se da un lato fanno appello all'assunzione in prima persona del senso dell'educare tipico dell'età adulta, dall'altro richiamano al recupero di alcune categorie classiche della pedagogia, sia in ambito familiare sia professionale. Dall'intreccio delle due parti dovrebbe risultare chiara una prospettiva che la scienza pedagogica non può esimersi dall'assumere: abitare la crisi non è l'alibi per perseguire nello stato di adeguamento e di stagnazione, ma piuttosto l'occasione per un coerente ritorno alla responsabilità adulta, personale e collettiva, nei confronti della persona e della sua educabilità.