In un articolo pubblicato su «The Lancet» nel 1917, William Rivers analizza diverse esperienze di psicoterapia condotte all'interno del Craiglockhart War Hospital di Edimburgo su soldati e ufficiali affetti da disturbi traumatici. Fra questi compaiono figure di spicco della letteratura britannica, come Siegfried Sassoon e Wilfred Owen. La sua ricerca suscita subito un notevole interesse nella comunità scientifica, poiché contribuisce a chiarire l'eziologia del trauma da guerra (shell-shock), ponendo in relazione lo stress emotivo con l'emergere di fattori rimozionali dovuti a vissuti distimici, come la paura e la vergogna, in concomitanza di eventi bellici particolarmente intensi. La proposta psicoterapeutica del tutto originale che egli elabora si traduce in un accompagnamento psicoeducativo del paziente finalizzato ad accogliere i suoi limiti e a pacificarsi con le proprie fragilità.