Mondadori Store

Trova Mondadori Store

Benvenuto
Accedi o registrati

lista preferiti

Per utilizzare la funzione prodotti desiderati devi accedere o registrarti

Vai al carrello
 prodotti nel carrello

Totale  articoli

0,00 € IVA Inclusa

Il ritorno del mostro di Modena. La prima indagine del commissario Torrisi

Luigi Guicciardi
pubblicato da Damster

Prezzo online:
15,20
16,00
-5 %
16,00
Disponibile in 2-3 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
30 punti carta PAYBACK
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente

Guarito nel corpo, ma ancora segnato dal dolore dei ricordi, il giovane commissario Giovanni Torrisi, finita la convalescenza per Covid, rientra in servizio, ma deve impegnarsi immediatamente in una nuova indagine, quando alcune donne - di età diversa, ma tutte prostitute - vengono via via assassinate nel modenese. L'inchiesta, molto difficile, pare destinata ad arenarsi, finché un'altra vittima, che si aggiunge alla sanguinosa lista, fa pensare che il misterioso killer si stia ispirando al macabro modello del "mostro di Modena", che tra il 1983 e il 1995 uccise varie prostitute senza esser mai identificato. L'ipotesi investigativa, suffragata da più di un indizio, sembra però scoppiare all'improvviso, quando l'ultima a cadere sotto le coltellate del mostro è una donna ben diversa della Modena-bene, ricca e influente, nonché amica personale del commissario...

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli, mistery e noir , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore Damster

Collana I Gialli Damster

Formato Brossura

Pubblicato 18/10/2022

Pagine 240

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788868105068

1 recensioni dei lettori  media voto 5  su  5
Scrivi una recensione
5 star
1
4 star
0
3 star
0
2 star
0
1 star
0
Il ritorno del mostro di Modena. La prima indagine del commissario Torrisi max2020

-

voto 5 su 5 Il modenese Luigi Guicciardi passa da Cataldo a Torrisi, ma sempre di dirigenti di polizia si tratta. Entrambi Giovanni e in servizio a Modena, ma più giovane ed emiliano il secondo, all'esordio in questo thriller, in età il primo, siciliano e collaudato in 22 romanzi del docente liceale e scrittore alluvionale (con merito). Giù il cappello davanti a Guicciardi: è di stoffa buona, non si scrive tanto a caso e non si fanno divorare al pubblico tanti mystery, uno più intrigante dell'altro, se non si offre ogni volta qualcosa di valido. Ventitreesimo, ambientato a Modena e dintorni dall'autore di casa, è il primo poliziesco con Giovanni Torrisi, testa sveglia, nervi saldi e malinconia. Trentadue anni da compiere, alto, fin troppo magro, capelli scuri che cominciano a virare sul grigio, poco affascinante, anzi bruttarello con quei lineamenti duri. Nonostante la camminata sbilenca a destra e un'aria vagamente assorta, mente e corpo sono sempre tesi, pronti allo scatto. Non lo conosciamo in un gran momento. Ha smesso di fumare da un anno e Debora lo ha lasciato da poco, per fare la biologa negli USA. Esce da un Covid pesante, ma non ne può più della convalescenza solitaria, senza niente da fare e con troppi pensieri da respingere. Si augura solo che la ripresa lavorativa non sia traumatica, ma la speranza è delusa in fretta. Hanno trovato un cadavere nella periferia industriale di Baggiovara. Una donna, senza borsetta e documenti, forse Manuela, una prostituta, anche tossica. Una coltellata al cuore, parecchi giorni prima. A febbraio lei, a maggio Federica, altra lucciola cocainomane, sgozzata e scaricata in una cava. A luglio Katia, in un appartamento a fuoco, ma con la gola già recisa prima dell'incendio. Affiancato dall'ispettore Luca Leonardi, Torrisi collega i nuovi delitti alle imprese del serial killer che la stampa ha chiamato il mostro di Modena. Dieci vittime, dal 1983 al 1995. Le analogie non possono essere casuali: sempre prostitute, un coltello, mai violenza sessuale. Nel caso di Manuela, l'assassino ha riprodotto quello di una tossicodipendente trovata cadavere a Baggiovara, nel 1985. Solo ch'era stata strangolata, poi finita con una pietra in testa. Ma il luogo è lo stesso. Per il secondo omicidio, l'assassino ha seguito alla lettera quello di una passeggiatrice trovata nella cava Damaso nel 1987. Il delitto al chiuso ricalca quasi quello di una tossica che si prostituiva in casa, cadavere nel suo appartamento mezzo bruciato nello stesso Windsor Park, nel 1990. Uno psichiatra aveva ipotizzato un profilo del mostro: più di quarant'anni, uomo frustrato e di scarso successo, intelligenza sotto la media, coabitante con un genitore anziano e dominatore o molestato da bambino. Praticamente, chiunque. Uno psicopatico. Ed oggi? Un imitatore? Uno che soffre di impotenza episodica o cronica, in preda a impulsi sessuali anomali, in difficoltà nei rapporti con le donne, eccitato dall'accoltellare le vittime. Questo spiegherebbe la scelta di prostitute. Il quadro finora delineato confligge però con il successivo accoltellamento a morte di una donna della buona società, accanto a un edificio in costruzione. Per Guicciardi il romanzo ha un'importanza particolare, prima di tutto perché dubita che qualche scrittore abbia immaginato all'esordio di pubblicare ventitré libri. Lui meno che mai, all'uscita del primo giallo, nel 1997. Altro significato è la nascita di un protagonista nuovo. Dopo tanto tempo, ha voluto affiancare narrativamente a Cataldo un commissario diverso, giovane, non meridionale, modenese dell'Appennino, meno esperto ma più dinamico, meno attraente ma altrettanto serio nelle indagini. La trama evoca quello che i media chiamarono il mostro di Modena, per gli omicidi di dieci prostitute e tossiche, tra il 1983 e il 1995. Non è detto che sia stato uno solo, ma nessuno collegò analiticamente gli omicidi, come fa fare a Torrisi, incrociando cold case di cronaca nera alla finzione poliziesca di classe.

Accedi o Registrati  per aggiungere una recensione

usa questo box per dare una valutazione all'articolo: leggi le linee guida
torna su Torna in cima