Molti si chiedono: ma cosa è stato il Sessantotto? I più rispondono, soprattutto influenzati da luoghi comuni dominanti, che questo evento fu il tentativo più o meno riuscito di abolire inutili forme gerarchiche. Insomma, il Sessantotto come abolizione del "lei" al professore o della pedana sotto la cattedra. Il Sessantotto non è stato questo. E stato piuttosto il tentativo di portare il concetto di rivoluzione dal piano socio-politico a quello dell'interiorità umana, cioè dalla società all'uomo. Non più e non solo una rivoluzione politica, ma piuttosto una rivoluzione culturale che potesse riguardare tutto: anche l'uomo e i suoi giudizi.