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Il repubblicanesimo moderno come patrimonio della cultura politica europea e valore italiano di libertà e di indipendenza è al centro della raccolta di scritti di Franco Venturi qui presentata, dai lavori giovanili su Vasco, Boulanger e dagli articoli di "Giustizia e Libertà" ai capitoli pubblicati postumi di "Settecento riformatore", nuova lettura, a dieci anni dalla scomparsa, dell'intera opera dell'autore che ha conferito dimensione internazionale all'illuminismo italiano. Il filo rosso della vocazione politica del Settecento è qui ridisegnato seguendo l'idea di repubblica quale emerge dalla riflessione di una complessa figura di intellettuale del Novecento attento alla ricerca storica come forma di impegno politico e civile sin dagli anni della militanza antifascista. Scelto come una delle chiavi interpretative del secolo dei lumi in "Utopia e riforma nell'illuminismo" e studiato attraverso le esperienze di Genova, Venezia, Ginevra e l'Olanda, il repubblicanesimo moderno di Venturi si pone dichiaratamente come anticlassico e antiromano, distinguendosi dal repubblicanesimo classico di Quentin Skinner e dall'umanesimo civile di John Pocock e offrendo ancora uno stimolante contributo al dibattito storiografico attuale. La repubblica oligarchica alternativa all'assolutismo, la repubblica rivoluzionaria, la repubblica come amor di patria, la repubblica come ideale di libertà, la repubblica che trova espressione nell'ideale comunista settecentesco, la repubblica come democrazia rappresentativa: molteplici sono le immagini reali e ideali della repubblica moderna che ci restituisce un Settecento interrogato in tutta la sua complessità.
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