"Ma che è successo a Eraldo Baldini? Prima faceva soltanto paura, ora fa anche ridere. In effetti tra i registri dell'horror, del noir e del giallo - tutti riassunti assieme ad altro in quella geniale intuizione del "gotico rurale" c'è sempre stata una vena di umorismo, nero, sulfureo e grottesco. Eraldo ci aveva già dato esempi di ironia e anche comicità, ed è un maestro nel suonare e fondere assieme tutti i registri narrativi, per cui in questi racconti, assieme a punte di malinconia e vette di orrore, c'è un umorismo a cui brividi di tensione e di sgomento non impediscono di diventare sfrenato. Ma non lasciatevi ingannare. Anche se adesso fa anche ridere, Eraldo Baldini continua a fare paura." (Carlo Lucarelli)
Per chi ama le fiabe, le leggende, il folklore questo è il libro adatto. Baldini ci consegna, con questi racconti, un patrimonio culturale affascinante, rude e spaventoso che contrasta con la scrittura piana e scorrevole. E' un libro che si legge e si ascolta. Mentre le parole scorrono sotto gli occhi la voce dell'autore si fa chiara nitida e ipnotica: ti prende per mano e ti accompagna anche se a volte non vorresti proseguire. Non subito. Sarà perché appartengo alla stessa terra, sarà perché mi sono sentita precipitata davanti al fuoco del camino in attento ascolto, sarà perché credo in un significato "altro" nascosto tra le righe ma non guarderò più alla campagna con gli stessi occhi, neanche quando vedrò, sull'aia, dei bambini in cerchio cantare "Girogirotondo, casca il mondo..."
valeriagallinari - 27/07/2014 10:50