Per garantirsi presso i posteri una fama tenacemente inseguita, Voltaire non aveva puntato molto sulla maggior parte dei testi che il lettore troverà riuniti in questo volume. In una lettera del 16 agosto 1770 all'editore Gabriel Cramer, che stava preparando un'edizione delle sue opere complete, egli lo prega di non sovraccaricare i volumi "con una serie di bagatelle fuggevoli, opere mondane adatte solo alla società nella quale sono state concepite". Bagatelle, testi senza importanza, operine di circostanza : così, con poche eccezioni e senza distinzioni di sorta, Voltaire considera - o affetta di considerare - la massa dei suoi racconti, apologhi, aneddoti, libelli, facezie. Mentre non nasconde di tenere in gran considerazione, tra le sue opere letterarie, i lavori in versi più ambiziosi, come l'"Henriade", o il teatro tragico. Le generazioni successive, come si sa, hanno rovesciato una simile gerarchia. (Dal testo)