Continua e indiscussa è la passione di Cesare Pavese per il cinema, dall'adolescenza alla morte, dai film muti degli anni Venti all'incontro, nella primavera del 1950, con due giovani attrici americane, Constance e Doris Dowling (Doris ha lavorato in America con Billy Wilder e in Italia in "Riso amaro"). Nel volume, al giovane Pavese, spettatore curioso e appassionato di "filmetti d'America" (e che scrive un primo soggetto, un omaggio a Buster Keaton e brevi saggi critici), si affianca lo scrittore maturo che stende, tutto d'un fiato, con passione ed entusiasmo, otto soggetti cinematografici, pensati e scritti per le sorelle Dowling. Soggetti costruiti spesso intorno a triangoli amorosi melodrammatici, e che lo impegnano, tra entusiasmi e scoramenti, lungo tutto il 1950. Quando Costance torna in America, Doris lo sollecita in altri progetti (un eventuale film con De Sica, un altro con Jean Gabin).