Storico per mestiere, narratore per passione, Emilio Franzina in queste pagine narra la storia del Milite ignoto camminando sul filo tra storia e letteratura, dipingendo un quadro vivido di ciò che accadde quando la salma del soldato fu seppellita all'Altare della Patria, il 4 novembre del 1921, e di tutti gli eventi che portarono a quelle celebrazioni. Attingendo a una miriade di documenti del periodo 1914-18 lettere, autobiografie e resoconti ufficiali raccolti in anni di ricerche Franzina ricostruisce in modo immaginario la biografia di un soldato morto nella Grande guerra e mai identificato, ricompone la storia verosimile, o quasi vera, di un combattente, attraversando tutte le fasi del conflitto. Dopo aver portato più volte a casa la pelle da valoroso, il suo soldato sconosciuto muore appunto da ignoto non in battaglia, ma fuggendo il 23 ottobre 1918 da una casa di piacere per salvare una ragazza, che si era innamorata di lui, da un bombardamento nemico. Per una circostanza fortuita sarà proprio la sua salma a essere sepolta nell'Altare della Patria a emblema e memoria di tutti i caduti nel conflitto. Ed è da questo luogo simbolo che il Milite ignoto comincia a ripercorrere in prima persona, dopo cent'anni, la storia della sua vita una vita emblematica poiché assomma circostanze, ambienti, episodi conosciuti da un'intera generazione di italiani finiti al fronte più o meno consapevolmente. Grazie alle vicende di questo soldato, i lettori rivivono ogni fase della guerra e vedono montare anche il mito postumo di cui la grandiosa coreografia del Milite ignoto avrebbe costituito il vertice. Contro ogni retorica celebrativa, la chiave scelta da Franzina frantuma e moltiplica sulla pagina così come la guerra fece nella realtà l'identità del singolo che diventa, pirandellianamente, uno, nessuno e, nella fattispecie della Grande guerra, seicentomila.