Copista presso la grande biblioteca di Alessandria d'Egitto e aspirante filosofo, il giovane Callimaco è in procinto di partire alla volta di Roma, dove, insieme al fratello maggiore Teocrito, dovrà consegnare un cospicuo carico di volumi alle biblioteche e ai librai dell'Urbe. Prima dell'imbarco, però, un misterioso personaggio gli affida, dietro pagamento di una cifra spropositata, una custodia di cuoio perfettamente sigillata, raccomandandogli di averne la massima cura e di recapitarla personalmente al destinatario. Comincia così un avventuroso viaggio per mare, che lambirà le coste dell'Asia Minore per poi inoltrarsi nel cuore del Mediterraneo fino a toccare Creta, Malta e la Sicilia. Un viaggio disseminato di insidie ma anche foriero di incontri inattesi: Dafne, anzitutto, una ragazza imprevedibile e ammaliante, capace di destare in Callimaco sentimenti che hanno il sapore di un'attesa esaudita; Paolo di Tarso, carismatico apostolo della fede in Cristo, che cercherà di minare la granitica fiducia di Callimaco nelle facoltà della ragione; un individuo minaccioso e sfuggente, che sembra spiare ogni sua mossa e seguirlo in ogni dove; e infine il Testimone, al cui cospetto nessuno potrà ostentare indifferenza. Sullo sfondo, gli ultimi bagliori della grande cultura greco-ellenistica, una Roma rilucente e al culmine del suo splendore e la nascente religione cristiana, destinata a rimettere in discussione gli equilibri di un mondo in cui ogni cosa sta cambiando. Ed è questo mondo che Stefano Medas, con uno stile nitido e in grado di catturare l'essenza delle cose, ci restituisce in tutto il suo fascino, come solo chi è fine conoscitore dell'antichità e ispirato narratore sa fare.
Il testimone. Dall'Egitto a Roma sulla rotta del mistero
Salvatore Alessandro Marsala - 16/07/2020 15:48
3/
5
Sinceramente speravo di meglio.
Lidea di fondo della trama, un viaggio attraverso il Mediterraneo romano, da Alessandria a Roma, mi ha sicuramente affascinato fin dallinizio, è il caso di dire che mi ha preso al laccio.
Una volta iniziato si scopre però, tristemente, che il tutto scorre decisamente troppo in fretta, il tutto appare appena abbozzato. Nel procedere lautore non ha dato abbastanza spazio alle singole ambientazioni.
In altre parole è una lettura scorrevole, intrigante, e allo stesso tempo... povera. Non viaggia realmente nel mondo antico come speravo. Alessandria e Siracusa vengono, ad esempio, a malapena visitate.
Un vero peccato. Unoccasione sprecata, perché come ho detto lidea di fondo era davvero buona. Lautore scrive in modo scorrevole, creando buoni personaggi, inserendo nella narrazione varie nozioni nautiche, di cui è ovviamente appassionato, senza mai essere pesante e intrecciando la sua storia con una ben nota e interessante vicenda biblica.
Il romanzo viene poi arricchito da uninteressante confronto (CONFRONTO, non SCONTRO) tra fede e ragione, che oserei definire sorprendentemente, venendo sviluppato in modo piacevolmente inconsueto rispetto alle tendenze odierne.
Da un punto di vista storico la ricostruzione non è perfetta (basta pensare allaccenno al Vesuvio).
Salvatore Alessandro Marsala - 16/07/2020 15:48