In Basilicata, in una delle aree più isolate e povere del Sud Italia, è stato rinvenuto e messo in produzione da potenti multinazionali del petrolio, uno dei maggiori giacimenti di energia fossile d'Europa. Da alcuni invocato ed osannato, da altri temuto e contestato, il petrolio si è eretto quale "totem nero" nei paesini lucani, sorta di icona ambigua che attrae e che al tempo stesso respinge, simbolo di vita e di morte, di palingenesi comunitaria come di apocalisse identitaria. Il libro analizza le aspettative e le visioni di sviluppo prodotte da tale evento. Particolare attenzione è dedicata ai comitati territoriali e alle associazioni di protesta quali forme di opposizione.